In un periodo storico in cui è usuale prendersela contro
governi e amministrazioni al punto che i cittadini rifiutano la politica, e
abbandonano persino il loro inderogabile diritto di voto, il quadro che va a
delinearsi è quello di un popolo rassegnato poco reazionario ma nello stesso
tempo pigro e sfiduciato. Come se Lentini non avesse più una storia. Come se i
nostri avi non avessero fatto nulla e
noi avessimo perso la memoria. Tutti parlano di politica, ma in fondo è
diventata un tabù. Ogni uomo nasce libero, ma così libero di dimenticare la
gloria di una civiltà e le donne sono gioco forza relegate a un ruolo marginale
anche se si vuole dimostrare il contrario. Eppure possiamo parlare di una donna
unica nelle storia di Lentini, di un simbolo, di un esempio da seguire.
Vogliamo davvero che le donne di oggi si riconoscano e si ispirano a quella
fiera combattente e libera militante che è stata Graziella Vistré. Graziella è la figura che manca a Lentini in
questo momento. Lei era una donna forte, combattiva e temeraria. A metà tra
operaia e militante ha preso le redini di un’intera classe sociale in una
Lentini confusa dallo sviluppo e l’espansione in costante crescita ovunque sul
territorio Italiano. Se è vero che gli anni di Graziella rappresentavano un periodo
di rivoluzione, ricostruzione e rinascita della nostra terra, bisogna anche
ricordare che ai tempi l’analfabetismo era diffuso, e soprattutto al sud non era facile trovare i
mezzi per aprirsi alla cultura e alla piena conoscenza delle risorse di un
popolo e una terra dalla cospicua fertilità. Eppure Graziella Vistré seppe
trovare gli strumenti adatti per affrontare l’ignoranza : dopo il normale
impiego ai magazzini agrumicoli era solita radunare le ‘ncartare alla camera
del Lavoro, e si apprestava a svolgere delle vere e proprie lezioni sul Piano
Regolatore Generale, con grande riscontro da parte delle seguaci. G.M. è arrivata a Lentini appena cinquantenne
negli anni ’60 e la fece sua subito , e pensare che oggi in alcuni casi una
donna è considerata ‘arrivata’ a 30 anni. Nel dizionario di Graziella non
esisteva la parola ‘impossibile’. E lo ha dimostrato a tutto campo nel sociale
e nella politica. Raccogliendo e valorizzando la rabbia che seppe far venire
fuori dalle sue colleghe di lavoro, e lottando al pari degli uomini. Lei fu
lavoratrice e contemporaneamente
Consigliere o Assessore. Senza quote rosa. E in quegli anni c’era gran
fermento: i lavoratori rivendicavano i loro diritti e lottavano contro lo
sfruttamento. Se c’erano degli scontri a Lentini, tremava tutta la Sicilia,
essendo a quei tempi la nostra città fulcro dell’agrumicoltura che portava tanto
lavoro e smuoveva le masse, e quindi punto di riferimento per lo sviluppo e
l’espansione economica e sociale.
Comunisti e Cgil non dimenticheranno mai quel 13 dicembre del 1966 conseguentemente
a una tribolata settimana di
manifestazioni sindacali molto sentiti da parte dei braccianti agricoli in
rivolta per rivendicare le loro condizioni, nelle quali forze dell’ordine e
lavoratori si resero protagonisti di scontri molto aspri con molti feriti al
seguito. Graziella era una donna forte, una comunista dai forti valori, una
condottiera. Era adorata dalle sue compagne e colleghe tant’è che l’avrebbero
seguita in un corteo che con molto coraggio sarebbe andato a irrompere nello
scenario dove guardie e operai
guerreggiavano. Il piano messo in atto dalla donna bagharese si rivelò
fondamentale, perché gli scontri si arrestarono e quella barriera umana di
donne che aveva creato tra forze dell’ordine e braccianti insorti ebbe il
merito di fermare il tutto evitando ulteriori riscontri tragici. Oggi tanti
giovani non sanno perché Lentini veniva chiamata ‘Città Rossa’, non conoscono
la storia della propria città, del proprio popolo. Le donne (ma anche gli uomini)
non sanno chi era Graziella, e chiunque oggi parli di quote rosa e possibili
future sindachesse abbia ben chiaro in mente che domani non basta acquisire un
paio di donne ben ‘equipaggiate’ per allietare i prossimi consigli comunali. Perché Graziella non fu solo il simbolo
dell’emancipazione femminile, ma una
persona influente come poche. La donna può dare qualcosa di nuovo solo se
dotata di coraggio, intelligenza e carisma. Quanto farebbe bene oggi alla città
e alla politica di oggi una come Graziella Vistré…
LENTINI BORDERLINE
domenica 8 marzo 2015
lunedì 29 dicembre 2014
Lentini: il peggio e il meglio del 2014
‘Vendesi 2014 al miglior offerente’ così ha scritto qualcuno
nello spietato diario parassita del Faccia-Libro, ma credo che il 2014 rimarrà
imperterrito tra rifiuti, resti di amianto e discariche abusive in attesa che
qualcuno faccia segnalazione all’Ufficio ecologia, così che gli incaricati IGM
con le dovute precauzioni e i mezzi necessari vengano a prelevare una serie di
ogetti ingombranti prodotti nell’anno uscente. Senza distinzioni tra cose e
persone probabilmente. Ma non tutto è negativo, ovvero qualcosa di buono ancora
rimane, non facciamoci fregare dalla
matematica e dalla nostra una scelta stilistica bloggistica, perché a trovare 5
buone novità abbiamo masticato filo
spinato, ma a riassumere tutto questo sfacelo in 5 soli punti è stata un
impresa da guinness, ecco a voi i 5 DOWN e i 5 UP di questo nefasto 2014
DOWN
1.
Il Sindaco di Lentini, Alfio Mangiameli
Perbacco! Scommetto che non ve lo aspettavate,
primo in classifica, il caro Iaffieddu: eletto nel 2006 a furor di popolo, dalla Città Rossa a favore
di un partito che di Rosso ormai non ha più nulla. Il tempo di andare in tv
intervistato da Le Iene, aprire al Xirumi, firmare per alcune discariche nel
territorio, vedere l’ex Lavatoio andare al Rogo, e dimenticarsi di chiedere i
fondi per riqualificare la Piscina Comunale e poi essere riconfermato per altri
5 anni: ancora discariche, tifo per Sai 8, strade ricoperte di spazzatura, le
pecore divenute ormai cittadine a tutti gli effetti, ancora in Tv, stavolta per
Striscia la Notizia, dove invece di ricevere il Tapiro d’Oro si autoproclama con
l’aiuto di Brumotti ‘Paladino della Denuncia e dell’AntiPolitica’. A Lentini l’acqua non è potabile ma lui la
beve, fiero di un Comune Virtuoso con un debito di 13 milioni di euro circa.
Sta mangiando il panettone. E nel 2015 ne mangerà un altro. STOICO
2.
Il Sindaco di Carlentini, Pippo Basso
In una nota sit-com gridavano alla tv: “Altro che Pippo Baudo.. Pippo Baasta!”. Ma ai carlentinesi non è bastato, hanno voluto il Bis. Eccoli accontentati. C’è chi lo incoronerebbe Sindaco a vita, chi lo reputa fondamentale quanto S.Lucia, ha pure dato vita a degli splendidi luoghi comuni come “colui che mangia, fa mangiare” e “Carlentini ha luci e ombre, ma almeno ha le luci”. Luoghi comuni, già… i nostri fratelli carlentinesi in realtà se la vivono anche peggio di noi in fondo. Peccato che anche lui non è potuto andare in Tv a Striscia. Peccato che in Tv è risaltato solo l’errore grammaticale del Vigile intervistato e non la risposta alla chiamata dal cellulare di Brumotti, tra urla e dolori di pancia. In fondo per Re Pippo erano solo due foglietti d’amianto. Saprà trasformarli in oro. RE MIDA
3.La vecchia politica all’arrembaggio
Con la scusa degli auguri ad amici e amici di amici, I signori Enzo Reale e Nello Neri hanno dato il via alla campagna elettorale per le amministrative. E poi chissà perché sono tutti convinti che nel 2015 anticiperemo le elezioni amministrative. Noi non osiamo immaginare cosa sarebbe peggio tra nuove elezioni con il ritorno di certi personaggi o una legislatura con normale durata fino al 2016. Una cosa è certa: se volete un albero di Natale grosso quanto quello di Carlentini potete votare l’innovativo Movimento del Centro di Enzo Reale (lo dice a lanotizia.tv) perché ‘questo nano sviluppato è vergognoso per una città ricca come Lentini, perché è vero si che siamo in un momento di crisi, ma in fondo la crisi la vogliamo ognuno di noi’. L’altra cosa certa nel suo intervento per Nello La Fata è stata la sua gran voglia di motivare la candidatura alle scorse regionali, ma ammettiamolo… in fondo non abbiamo capito nulla di quello che ha detto. Per Neri scattano gli applausi per i suoi discorsi da Premio Nobel per la Pace. Nel suo augurio alla città e intervento a lanotizia.tv ha dichiarato di voler aprire il suo gruppo politico al dialogo con tutti. Anche agli eterni nemici del Pd. L’inciucio è servito. In fondo in tempo di carestia dove in profumo di amministrative imminenti è previsto un astensionismo ai massimi storici meglio correre ai ripari e unire le forze. Non importa come e con chi. “Se non puoi batterli unisciti a loro”. Spertuni Forti
4. Le attività e le aziende che chiudono
La ricordate la Via Garibaldi? Ricordate anche quando i ragazzi non dovevano prendere il treno o addirittura l’aereo per trovare un lavoro? Beh, anche i commercianti iniziano seriamente a sentirsi soli. Eppure vanno spesso a fargli visita quelli dell’Enel, i ladri, gli esattori e i ricottari. Proprio tutti meno che i clienti. Le tasse aumentano di continuo. Lo Stato le crea, e il Comune le porta al massimo. E loro si suicidano o al massimo chiudono. Poveri Cristi.
5. La Stampa Locale
Ovvero esiste realmente una
stampa locale degna di nota? Forse No. Non Rilevabile
UP
1.
I Lentinesi che restano
Vorremo davvero conferire un tributo, una sorta di premio speciale, una statua a tutti coloro che scelgono di rimanere a Lentini nonostante tutto. Lodato sia il Lentinese che resta, lotta e combatte. E Pace agli uomini di buona volontà. Leoni di Nemea
2.Le associazioni
In ex aequo con i Leoni Lentinesi dedichiamo il premio speciale in modo virtuale anche alle Associazioni (anche se non tutte). Un plauso va ai ragazzi del Melograno che hanno tirato su il Natale a Lentini e ai soliti ragazzi dell’Associazione Pace che fanno il possibile e a volte pure l’impossibile. Anche se fanno adottare un pelosetto con grande soddisfazione e poi se ne ritrovano altri 6 sotto casa. Valorosi
3. I Gruppi Fb Officina Lentini, Sei di Lentini, Amici del Lago Biviere
Facebook può diventare seriamente lo strumento ideale
per aggregare, unire le buone idee e i buoni propositi. Nel caso di Officina
dell’amico Alessandro Sudano abbiamo un progetto ambizioso che è gia l’alternativa della spazzatura politica che siamo costretti
a vedere da 20 anni nelle nostre schede elettorali. Che poi questo possa
realmente sobbalzarla è tutto da vedere. Ma le premesse sono quelle giuste.
Gente nuova
4. Antonio Tramontana
L’autunno ha portato via uno
di noi. Una persona speciale. Antonio rimarrà per sempre il simbolo della
Lentini buona e lavoratrice. Ai margini di una società fredda e distratta amava
cercare il suo riscatto il 10 maggio di ogni anno, davanti a una Vara, fiero e
ben vestito per l’occasione. Quello era il suo momento. In quel momento si
sentiva davvero qualcuno. Antonio valeva molto di più di qualcuno. Chissà come
sarebbe stato felice all’apertura della Chiesa Madre. Simbolo
5.
Salvatore Giarrusso
Lanciamo allo stesso tempo una
dritta e una provocazione al Pd Lentinese e anche alla sua opposizione: invece
di riproporre sempre minestre riscaldate, politici riciclati e minestroni,
perché non puntate seriamente su uomini come lui? Crediamo che Salvatore non
abbia bisogno di presentazioni, a Lentini lo conoscono un po’ tutti. Lentinese
fiero, un vero signore con una buona parola per tutti. Le sue idee e le sue
battaglie. Un uomo di famiglia dai forti principi morali e valori umani. Come
alcuni è tornato dopo anni di lavoro al nord nella sua Lentini ed è pronto a
mettere la sua passione e la sua esperienza al servizio della sua città. Già in
ballo col progetto ‘Scala Alaimo’. Condottiero
sabato 1 novembre 2014
Da Piscina a Stalla... a 5 Stelle (con servizio fotografico)
La Piscina Comunale di Lentini era un impianto
coperto tra i più belli ed attrezzati della Sicilia. Sorgeva nel verde, con
prati all'inglese,roseti ed alberi d'alto fusto. Una struttura sportiva
all'avanguardia dotata di otto corsie regolamentari e di una tribuna da mille
posti a sedere. Nei suoi momenti di massima frequenza ha potuto contare quasi
2000 tesserati, tra i quali 500 al giorno di tutte le fasce di età e
proventienti da 8 comuni: Lentini, Carlentini, Francofonte, Augusta, Ramacca,
Scordia, Palagonia e Vizzini, inoltre rappresentava un punto di riferimento per
lo sport siciliano spesso accogliendo campionati regionali di nuoto allievi ed
juniores. Anche le scuole cittadine sapevano di poter contare sulla Piscina
Comunale attraverso un servizio di autobus che la collegava gli istituti, e
grazie al quale in estate accoglieva un centro ricreativo estivo per bambini e
ragazzi. La P.C. è sorta a fine anni '80, e nel Capodanno '99 ha pure avuto
l'onore di ospitare la famosa trasmissione di Rai Uno 'Scommettiamo Che?'.
Tuttavia ha conosciuto il suo momento migliore nei
suoi ultimi anni di vita e mentre ci riempiva d'orgoglio considerarla il
fiore all'occhiello di Lentini voci di corridoio osavano anticipare che i
problemi erano dietro l'angolo. Tutto questo era il preludio di una triste
realtà. I problemi hanno preso il loro avvento già nel 2004, anno in cui il
sindaco era Nello Neri, che anche in quei pochi mesi di carica non ha mai
mostrato di avere le idee chiare circa il mantenimento della struttura. Più
avanti il giocattolo si è davvero rotto e tra i vari scaricabarili tra la
classe dirigenziale e politica di Lentini, atte a fare gare a colpi di
responsabilità, invece che creare un possibile concorso di idee per salvare
l'impianto sportivo, nel 2008 la Piscina è stata definitivamente chiusa. Come
se non bastasse un violento nubifragio abbattutosi su Lentini nel marzo del
2009 ne ha divelto il tetto della struttura. Il resto non è altro che la storia
di una metamorfosi da impianto sportivo apprezzato in tutta la regione, in
autentica piscina degli orrori degna dei migliori film di Dario Argento.
Il degrado e l'abbandono della P.C. è anche l'ennesimo
souvenir della gestione mangiameliana, considerando che il processo di
distruzione è avvenuto a cavallo dei suoi mandati, e dopo aver affrontato
l'argomento in interviste, interventi ai consigli comunali e moniti sul social,
il primo cittadino non è proprio riuscito a venire a capo di una vicenda di
fatto rovinosamente malgestita.
L’ unica manovra della
sua amministrazione fu quella di optare per un "project
financing", ovvero la
disperata ricerca di privati a cui
affidare l’impianto, chiamandosi fuori dalla gestione dei costi di manutenzione e del personale
considerati elevati per le casse comunali.
Il tergiversare per troppo tempo e l’accantonare clamorosamente la
possibilità di preservare la struttura e conservarla per una possibile
riattivazione, anche impiegando unicamente un sistema di sorveglianza con
l’impiego di un semplice ‘guardiano’, ha
consegnato la piscina alla mercé di
agenti atmosferici, vandali e a pascoli abusivi, riducendola a poco più di un
ammasso di macerie. Il tetto è per metà in frantumi, gli spogliatoi a pezzi, la tribuna
sul punto di crollare, la piscina non è semplicemente che un ristagno con
rottami di vario genere e con grande sorpresa vi sono tre bellissimi cavalli e
sterco equino a volontà.
Alcuni provini
fotografici sono stati lanciati a freddo su facebook scatenando ulteriormente
le ire del popolo lentinese con cittadini subito pronti ad innescare nuove
azioni di denuncia sui media nazionali.
Infine occorre sottolineare l’amara notizia di queste
settimane secondo la quale il Comune di Lentini non ha partecipato a un bando
regionale sulla riqualificazione degli impianti sportivi, annunciato nel maggio
2011, periodo in cui il nostro sindaco Alfio Mangiameli evidentemente era
troppo occupato per la sua vincente campagna elettorale, alimentando
ulteriormente chi lo contesta accusandolo di essere poco attento nella gestione
della macchina amministrativa e inesistente nelle programmazioni di riqualifica
di luoghi e strutture del territorio abbandonati al loro destino.
L’ex piscina comunale di Lentini è stata palesemente
abbandonata dalle Istituzioni, eppure i
giornali locali pare quasi abbiano timore a scriverlo. Possiamo dare la colpa ai vandali, ai pascoli
abusivi, allo scarso senso civico da parte di alcuni cittadini ma un comune non
può stare a guardare. Siamo coscienti che le istituzioni non hanno la bacchetta
magica, ma in questo caso crediamo sia
doveroso quantomeno chiedere scusa ai cittadini.
Testo di Nelly Ricco e foto di Giancarlo Di Giovanni
Articolo pubblicato su LA NOTIZIA di Nello La Fata
La Notizia n'18 del 1 Novembre 2014 è
in tutte le edicole locali e scaricabile gratuitamente al link:
http://www.lanotizia.tv/La_Notizia/lanotizia18_internet.pdf
FOTO DI GIANCARLO DI GIOVANNI
FOTO DI NELLY RICCO
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