martedì 29 luglio 2014

Quello che dicono di Lentini e un rilancio turistico che non s'ha da fare



Siamo in piena estate e ci piacerebbe poter dire che la nostra Lentini accoglie numerosi turisti. Ma non è così: dei turisti in verità, spesso non ne vediamo neanche l'ombra. La malpolitica e gli amministratori nostrani hanno messo questa città nelle condizioni di diventare trascurata e poco ospitale, stimolando di conseguenza l'assenza di un senso civico almeno accettabile. Parliamoci chiaro, Lentini oggi ha poco da offrire, e se vi imbatterete tra le pagine di Tripadvisor avrete la conferma che il forte degrado è avvertito sensibilmente anche dai pochi suoi visitatori con recensioni della nostra città da non andarne poi così fieri:


Qualcuno infatti suggerisce di rimuovere la nostra città dagli itinerari, e in questo momento non mi sento di dargli torto, visto come è stata ridotta, e dall'alto chi poteva fare qualcosa per valorizzarla invece ne ha velocizzato il suo processo di distruzione. C'è così, chi cancellerebbe Lentini, e c'è chi come i Lentinesi che invece cancellerebbero chi ha distrutto la loro città,  e seppellito le sue ricchezze, con la tristezza immane ormai di essere  riconosciuti solo per gli aranceti di una volta...



Seppellito il Biviere, le bellezze barocche e l'area archeologica, i turisti sanno bene che ogni giorno molte persone fuggono da qui  forse perché anche loro temono di far parte del piano di seppellimento:
Per quanto si voglia ostentare le 'testimonianze del passato' non valorizzate, è evidente che i turisti quando scelgono Lentini lo fanno solo perchè  posta in un punto nevralgico della Sicilia Orientale, a pochi km dal Mare, da Catania, dall'Aeroporto, dall'Etna e da Siracusa, ma in fondo non si è costruito o preservato nulla per intrattenere i passanti:

Qualcuno riesce a vedere ancora qualcosa di positivo, come il buon cibo, il buon pane di casa e le belle donne, ma l'unica verità tangibile è che oggi il turista non vede Lentini come un punto di riferimento interessante:



Nel 2010 la Regione Siciliana aveva emanato un Piano Settoriale, attraverso il decreto assessorale n°38/Gab che costituirebbe lo strumento di programmazione per l’individuazione delle località a vocazione turistica riferibile alle linee di intervento del P.O Fesr 2007-2013, di competenza dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana. Secondo il quale erano 89 i comuni a vocazione turistica della regione classificati per provincie. Nel P.S. non figura Lentini. Non è stato un errore o una svista, visto che con un nuovo Decreto Assessorale del novembre 2011 ai comuni gia' riconosciuti si vanno ad aggiungere altri 102 comuni, lasciando fuori ancora sia Lentini che Carlentini. Richiamerei la rabbia, l'orgoglio e la nostalgia  dei Lentinesi che in 30 anni hanno assistito ad una decadenza vertiginosa. I Lentinesi che a più di un lustro dagli anni 2000 dovevano vedere risplendere le tante bellezze della loro città,  e invece spesso vengono additati  come colpevoli, perché 'meritano chi votano', 'sono loro stessi che distruggono', e 'non amano tenere la loro città pulita'. Eppure il Biviere, la zona archeologica, il Castellaccio, la Castrum Fest, da anni sono relegati in vecchie cartoline, e al cittadino viene negata ogni tipo di spiegazione a riguardo. E pensare che nel '90 una nota rivista nazionale ha inserito la Piazza Duomo di Lentini in una lista di piazze più 'romantiche' del Belpaese.
Siamo sempre nella mani dell'assoluta superficialità da parte degli enti competenti del territorio, non siamo provvisti di uno sportello per il turismo, non abbiamo un assessorato per il turismo perché accorpato in quello per le attività produttive, e ufficialmente l'attuale assessore al Ramo non ha mai illustrato un piano di rilancio turistico. Urge una politica di reperimento di adeguate risorse, e una programmazione reale, perché a Lentini di fatto gli amministratori che si sono susseguiti non hanno mai pensato seriamente al turismo. Le vie storiche del paese che una volta erano famose per 'il passìo' sono spesso deserte, in conseguenza alla crescente chiusura dei negozi, le quali tasse (spesso volute dal comune) hanno messo i commercianti in ginocchio.
Il 20 marzo 2014, l’assessore ai Beni Culturali della Regione, Mariarita Sgarlata, ha firmato il decreto per la Perimetrazione del Parco Leontinoi affidandolo ai Sindaci di Lentini e Carlentini ma cambierà poco o nulla. Nel giorno della consegna, la Soprintendente ai Beni Culturali, Beatrice Basile, profonda conoscitrice delle problematiche della zona ha sottolineato che "dovranno essere messe in campo tutte le forze e sinergie in grado di assicurare una vita nuova al parco", ovvero i Comuni di Lentini e Carlentini devono collaborare, ma che questo succeda è parte di uno scenario lontanamente immaginabile. 
Eppure per un possibile rilancio turistico potrebbe essere importante una seria collaborazione con la vicina Carlentini, come con Augusta, soprattutto per le frazioni di Brucoli e Agnone Bagni alle quali i Lentinesi restano molto legati, senza tralasciare Scordia e Francofonte che fronteggiano il territorio del Biviere, ma attualmente possiamo solo sognare. Passerà un'altra estate e poi ancora un'altra, e poi...

lunedì 21 luglio 2014

Il silenzio lentinese sul mostro di C.da Grotte S.Giorgio






Sui Social si è soliti imbattersi in dibattiti circa la differenziata, o la strategia ‘Rifiuti Zero’ e di tutto quello che di buono porterebbero. Un ambiente più pulito, dei nuovi centri di raccolta e dei potenziali nuovi impieghi, tutti vogliamo ripercorrere la favola di Zafferana Etnea che rappresenta l’avanguardia siciliana con il 90% di utili, e da un altro lato il nostro territorio piange per l’appellativo di ‘Discarica di Sicilia’. Se l'opposizione Lentinese è riuscita a tenere banco al caso Armicci, ce ne troviamo un altro piuttosto difficile e spinoso se pensiamo alla discarica sita in Contrada grotte S. Giorgio, in progetto dal 2008, preannunciata con categoria ‘Rifiuti Pericolosi’(amianto) senza successo, poi riproposta con ‘Rifiuti non pericolosi’ più avanti. In pratica il polverone sollevato dai cittadini e le opposizioni grazie alle loro pressioni, ha mandato all'aria il progetto iniziale che avrebbe previsto la categoria 'pericolosi'. Sennonché al suo posto la società interessata spinse per un ulteriore autorizzazione a favore di una discarica di rifiuti non pericolosi. Il Sindaco di Lentini accossentì al cambio di destinazione d'uso inviato alla Regione, all'insaputa di tutti, il 28/12/2010. I cittadini non hanno mai voluto questo mostro e già lo hanno detto con una petizione popolare a cura di una vecchia associazione di studenti, la Reds Lentini, ma il parere dei contribuenti vale zero, e cambiando e inserendo leggi, decreti, documenti, nomenclature e titoli vari, storicamente e quotidianamente chi è al potere fa quello che vuole. Per i curiosi linkiamo il progetto della presente http://www.owac.it/SchedaNews.asp?ID=1

Il presidente della regione Sicilia Crocetta nel 2013 ha dichiarato la sua contrarietà alle discariche in mano ai privati, per non emulare il modello campano che con il proliferarsi del privato le ha portate nelle mani della camorra e ritenendole troppo dispendiose in termini di spese di trasporto, di consumi di benzina, di noleggio dei mezzi, ma soprattutto nel caso di Motta S.Anastasia abbiamo assistito a un lungo tira e molla da parte della regione, e spesso sui giornali leggevamo di irregolarità e raggiunta capacità residua autorizzata di abbancamento rifiuti e richiesta d'autorizzazione della relativa espansione. Fino a quando la Oikos (proprietaria sia della discarica di Motta e cooproprietaria con Sicula Trasporti di quella in C.da s.Giorgio) dichiarò chiusura... una strategia per convincere la Regione ad auotorizzarne una seconda!


Arriviamo al 18 luglio 2014,Operazione 'Terra Mia': viene arrestato Domenico Proto, proprietario della Oikos di Motta Sant'Anastasia assieme agli imprenditori Giuseppe Antonioli, novarese di 53 anni e gli agrigentini Calogero e Niccolò Sodano rispettivamente di 54 e 53 anni.
Altro destinatario dei provvedimenti restrittivi è colui che aveva fatto richiesta alla Regione di realizzare una discarica per Rifiuti Speciali Non Pericolosi in c.da Armicci, ovvero Gianfranco Cannova, 56 anni, funzionario regionale dell’assessorato territorio e ambiente.
Direi che il cerchio si chiude perfettamente .... lo capirebbe chiunque.
Family Affairs: molto materiale è stato ricavato dalle intercettazioni dove il protagonista era il funzionario regionale Cannova ed il figlio o tra il primo e la moglie posseditrice di un conto in banca da 400 mila euro.

Vacanze da 6.000,00 euro a settimana, puttane “bionde o scure”, tv lcd da 1 600,00 euro, auto di lusso fino ai costumi da indossare negli alberghi di lusso, e tutto a carico del corruttore, in cambio di autorizzazioni utili nel contrastare revoche a scatola chiusa e alla faccia dell'ambiente e la nostra salute.
Grazie agli accordi stabiliti sottobanco venivano conferiti in discarica rifiuti, anche se non dichiarati al trattamento obbligatorio nei vari fermi impianti dovuti a guasti della discarica. Così il gestore della discarica, non comunicando il fermo alle autorita' competenti ed ai soggetti conferitori (Ato, Comuni) incassava anche gli introiti che non gli sarebbero spettati a fronte del necessario stop dell'attivita'. Nel giro di dieci giorni di fermo impianto, grazie a Cannova , funzionario infedele, l'imprenditore catanese Domenico Proto sarebbe riuscito a guadagnare circa 700 mila euro.

All'indomani  i deputati del M5S all'Ars hanno dichiarato di lavorare per spingere Crocetta a bloccare l’iter autorizzativo per la discarica di Motta e avvii controlli a tappeto in Sicilia.

Da quello che abbiamo appreso dai giornali – afferma la deputata Angela Foti – dobbiamo ammettere che ancora una volta la realtà supera la fantasia per l’incredibile facilità e sistematicità con cui gli imprenditori e il funzionario regionale arrestati avevano costruito un rapporto che facilitava iter autorizzativi del tutto fuori norma”. “Non bisogna, comunque, prendersi in giro – aggiunge Angela Foti. – Cannova da semplice funzionario non poteva rilasciare autorizzazioni. Responsabilità vanno ricercate tra chi, nella struttura amministrativa, è ed è stato a lui superiore, anche tra i dirigenti e gli assessori. Un anello della catena insomma ma non l’ unico di un sistema che negli anni ha creato le condizioni perché migliaia di pratiche e solo gli imprenditori più ‘generosi’ avessero corsie preferenziali”.

Tornando alla San Giorgio,discarica che di fatto serve ben 34 comuni oltre a Lentini e Carlentini, qualcuno direbbe: 'rifiuti non pericolosi, un corno!' Perché in essa è prevista un'unità termica di gassificazione, impianto che avrebbe una potenzialità massima di 800.000 t/anno, lo stesso impianto che brucia i rifiuti nella discarica di Malagrotta (Roma), e che ha mobilitato le mamme e le famiglie di quel territorio. Lo stesso assessore regionale all’energia Marino, che nel dicembre 2012 aveva detto 'no' ai termovalorizzatori, in quanto superati, dodici mesi dopo propone addirittura il gassificatore a Catania, lasciando tutto in mano ai privati (OIKOS e SICULA TRASPORTI) e regalando alla sua provincia e al nostro territorio un bruciatore di rifiuti che arriveranno da ogni parte della Sicilia. Il sito in causa ovviamente appartiene alla Sicula Trasporti di Salvatore Leonardi che ha lottato una decina d'anni per ottenere le autorizzazioni necessarie alla discarica acquisendo immensi appezzamenti di terreno in San Giorgio, sulla carta destinati ad agrumeto. In passato la sua ditta fu sottoposta a sequestro in quanto provvedeva alle operazioni di compattamento e seppellimento dei rifiuti senza un valido provvedimento autorizzatorio, adoperando espedienti a rischio per l'ambiente con assoluta mancanza di precauzioni per l'inquinamento delle falde e la formazione di cumuli non recintati fino a18 metri, nei pressi di strade in punti di grande comunicazione.

Il nostro sindaco e i suoi uomini tutto questo lo sanno bene, e sanno benissimo pure quello che noi citttadini rischiamo, in un territorio gia troppo martoriato da cancri e malattie. Ma preferiscono negare l'evidenza e continuare a far finta di nulla, la nostra salute evidentemente non li riguarda.

giovedì 17 luglio 2014

Mister Incoerenza: tutte le promesse di un Sindaco


Ci accingiamo a subire l’ottavo anno di carica del Sindaco Alfio Mangiameli, anche se in tanti speriamo vanamente sia l’ultimo, o perlomeno ci auguriamo che altri due anni possano passare alla svelta, chiudendo gli occhi e sforzandoci  di non doverci ritrovare allora con una città davvero a pezzi, più simile a un cimitero che un Comune.
Il nostro primo cittadino è riuscito a fallire davvero proprio in tutto, basando il suo percorso storico su promesse mancate, proclami altisonanti sconfinati nel nulla e gaffe, il tutto condito da fughe e assenze e allontanamenti ultimamente piuttosto frequenti nei Consigli Comunali, che non hanno fatto altro che confermare il suo scarso senso di responsabilità e coraggio al cospetto dei propri cittadini suoi elettori e non. 

L’abbandono e il degrado dell’Ex piscina Comunale, la Carcassa dell’Ex Lavatoio distrutto da un incendio nel 2007, le discariche , oltre alle gia cocenti problematiche nate e esplose oggi come l’acqua passata come per magia ai privati, l’occultamento della Fondazione Pisano, e il caso De Geronimo, di certo non andranno sui libri di Storia ma, resteranno i Souvenir del decennio 2006-2016 come fossero doni da conferire in eredità alle generazioni future.

Qualcuno ricorderà Un sit in organizzato attorno i primi di giugno nel 2012, in piazza Umberto, dove quattrocento lavoratori lentinesi, disoccupati da diversi anni, gia allora scesero in piazza per un grido di allarme contro la crisi a Lentini. Accanto a loro ovviamente c’era anche il sindaco Mangiameli che con in uno dei suoi interventi spiegò ai presenti “ quanto l’amministrazione si fosse negli anni, impegnata nel programmare, progettare e realizzare cantieri di lavoro che diano una boccata d’ossigeno ai lavoratori”, stilando poi un elenco di tutte le opere cantierabili: come la via di fuga San Paolo,la bonifica e la messa in sicurezza della discarica comunale, la riqualificazione di Piazza Umberto e di piazza Duomo, la realizzazione di una campo di attendamento contaneirs, l’ampliamento della via Etnea, la riqualificazione della piscina comunale e dell’ex lavatoio. Promettendo quindi del lavoro e un elenco di progetti di ricostruzione.
Dopo due anni sappiamo soltanto che la disoccupazione è aumentata irrimediabilmente e nulla di ciò che era stato promesso è stato messo in ballo.Una calma piatta e una distruzione inesorabile e silenziosa.
A dicembre la regione Sicilia diede l’ok per la realizzazione di una nuova discarica di rifiuti non pericolosi (e non dannosi alla salute?) nel nostro territorio proprio in Contrada Armicci nei pressi di quella gia chiusa da una decina ormai dichiarata “satura”. Un area che doveva essere bonificata e che secondo una precedente dichiarazione a ‘La Sicilia’ dell’assessore all’Ecologia Fabio Zagami si sarebbe dovuta trasformare in un parco giochi.
I consiglieri di Opposizione e gli attivisti del Movimento 5 stelle a Lentini riuscirono a sollevare un gran polverone, così che il sindaco si dichiarò assolutamente contrario all’attuazione di una discarica nel territorio.


Peccato che andando a ritroso con gli anni troviamo un progetto di insediamento di un’altra discarica in Contrada San Giorgio. Come si evince da un articolo del giornalista Gimillaro nel 2007 http://www.manuela-michele.it/index.php?option=com_content&view=article&id=46:16-settembre-2007-la-sicilia-no-allistallazione-della-discarica&catid=6:articoli&Itemid=13 il sindaco aveva anche per questa trasmesso il parere contrario all'assessorato regionale al Territorio e ambiante.
Siamo nel 2014 e contrariamente a quanto espresso la discarica di contrada San Giorgio esiste ed è ‘attiva e operativa': carta canta, con tanto di validazione del nostro Sindaco:


 Non meno spinoso il caso Ex Alba Sud Imballaggi, fabbrica Lentinese che produceva cassette di plastica per la raccolta della frutta, la quale carcassa oggi copre ben 36.500 metri quadrati di suolo e i suoi resti costituiti da pannelli d’amianto che col loro continuo sbriciolarsi nel tempo, vuoi agenti atmosferici e piccoli sismi, sprigionano nell’aria le sue polveri mortali. In un consiglio comunale il signor Mangiameli si dichiarò tranquillo perché”se l’amianto non verrà toccato, non produrrà effetti negativi”.


In questo caso il sindaco è stato di parola, perché ad oggi l’ex Alba sud non è stata toccata davvero: l’ obbligo di bonifica del sito, inizialmente era della ditta detentrice del terreno, come previsto dagli accordi per l’acquisizione del lotto da parte della ISI SRL di Melilli, ma vista la sua grave inadempienza, la responsabilità e quindi l’incombenza di intervenire e mettere in sicurezza il territorio è precipitata sull’amministrazione comunale.
Favorevole al suo smantellamento ma ‘mancano i fondi’ , il sindaco di Lentini dichiarò che 200 mila euro del bilancio comunale verranno comunque destinati alle opere di bonifica del sito, ma per concludere i lavori ce ne vorranno altri 600 mila. Cifre un po’ gonfiate, è evidente. Ma stiamo ancora attendendo novità dalla base. A giochi fatti siamo nella morsa delle discariche e dell’ex Alba Sud e al momento nessuno ci salverà. Ovvero Co2 ed Eternit liberamente sprigionati nei nostri cieli azzurri, tanto per esaltare i primati leucemie a Lentini. E per finire volevamo lasciarvi con una ciliegina sulla torta: un servizio de ‘Le Iene’ in cui il protagonista, manco a dirlo, è sempre lui, il primo cittadino, alla faccia degli americani che speculano il nostro territorio (vedi il Muos)… perché in questo caso è Lentini è in grado di speculare su Sigonella :