Sui Social si è soliti imbattersi in dibattiti circa la differenziata, o la strategia ‘Rifiuti Zero’ e di tutto quello che di buono porterebbero. Un ambiente più pulito, dei nuovi centri di raccolta e dei potenziali nuovi impieghi, tutti vogliamo ripercorrere la favola di Zafferana Etnea che rappresenta l’avanguardia siciliana con il 90% di utili, e da un altro lato il nostro territorio piange per l’appellativo di ‘Discarica di Sicilia’. Se l'opposizione Lentinese è riuscita a tenere banco al caso Armicci, ce ne troviamo un altro piuttosto difficile e spinoso se pensiamo alla discarica sita in Contrada grotte S. Giorgio, in progetto dal 2008, preannunciata con categoria ‘Rifiuti Pericolosi’(amianto) senza successo, poi riproposta con ‘Rifiuti non pericolosi’ più avanti. In pratica il polverone sollevato dai cittadini e le opposizioni grazie alle loro pressioni, ha mandato all'aria il progetto iniziale che avrebbe previsto la categoria 'pericolosi'. Sennonché al suo posto la società interessata spinse per un ulteriore autorizzazione a favore di una discarica di rifiuti non pericolosi. Il Sindaco di Lentini accossentì al cambio di destinazione d'uso inviato alla Regione, all'insaputa di tutti, il 28/12/2010. I cittadini non hanno mai voluto questo mostro e già lo hanno detto con una petizione popolare a cura di una vecchia associazione di studenti, la Reds Lentini, ma il parere dei contribuenti vale zero, e cambiando e inserendo leggi, decreti, documenti, nomenclature e titoli vari, storicamente e quotidianamente chi è al potere fa quello che vuole. Per i curiosi linkiamo il progetto della presente http://www.owac.it/SchedaNews.asp?ID=1
Il presidente della regione Sicilia Crocetta nel 2013 ha dichiarato la sua contrarietà alle discariche in mano ai privati, per non emulare il modello campano che con il proliferarsi del privato le ha portate nelle mani della camorra e ritenendole troppo dispendiose in termini di spese di trasporto, di consumi di benzina, di noleggio dei mezzi, ma soprattutto nel caso di Motta S.Anastasia abbiamo assistito a un lungo tira e molla da parte della regione, e spesso sui giornali leggevamo di irregolarità e raggiunta capacità residua autorizzata di abbancamento rifiuti e richiesta d'autorizzazione della relativa espansione. Fino a quando la Oikos (proprietaria sia della discarica di Motta e cooproprietaria con Sicula Trasporti di quella in C.da s.Giorgio) dichiarò chiusura... una strategia per convincere la Regione ad auotorizzarne una seconda!
Arriviamo al 18 luglio 2014,Operazione 'Terra Mia': viene arrestato Domenico Proto, proprietario della Oikos di Motta Sant'Anastasia assieme agli imprenditori Giuseppe Antonioli, novarese di 53 anni e gli agrigentini Calogero e Niccolò Sodano rispettivamente di 54 e 53 anni.
Altro destinatario dei provvedimenti restrittivi è colui che aveva fatto richiesta alla Regione di realizzare una discarica per Rifiuti Speciali Non Pericolosi in c.da Armicci, ovvero Gianfranco Cannova, 56 anni, funzionario regionale dell’assessorato territorio e ambiente.
Direi che il cerchio si chiude perfettamente .... lo capirebbe chiunque.
Family Affairs: molto materiale è stato ricavato dalle intercettazioni dove il protagonista era il funzionario regionale Cannova ed il figlio o tra il primo e la moglie posseditrice di un conto in banca da 400 mila euro.
Vacanze da 6.000,00 euro a settimana, puttane “bionde o scure”, tv lcd da 1 600,00 euro, auto di lusso fino ai costumi da indossare negli alberghi di lusso, e tutto a carico del corruttore, in cambio di autorizzazioni utili nel contrastare revoche a scatola chiusa e alla faccia dell'ambiente e la nostra salute.
Grazie agli accordi stabiliti sottobanco venivano conferiti in discarica rifiuti, anche se non dichiarati al trattamento obbligatorio nei vari fermi impianti dovuti a guasti della discarica. Così il gestore della discarica, non comunicando il fermo alle autorita' competenti ed ai soggetti conferitori (Ato, Comuni) incassava anche gli introiti che non gli sarebbero spettati a fronte del necessario stop dell'attivita'. Nel giro di dieci giorni di fermo impianto, grazie a Cannova , funzionario infedele, l'imprenditore catanese Domenico Proto sarebbe riuscito a guadagnare circa 700 mila euro.
All'indomani i deputati del M5S all'Ars hanno dichiarato di lavorare per spingere Crocetta a bloccare l’iter autorizzativo per la discarica di Motta e avvii controlli a tappeto in Sicilia.
Da quello che abbiamo appreso dai giornali – afferma la deputata Angela Foti – dobbiamo ammettere che ancora una volta la realtà supera la fantasia per l’incredibile facilità e sistematicità con cui gli imprenditori e il funzionario regionale arrestati avevano costruito un rapporto che facilitava iter autorizzativi del tutto fuori norma”. “Non bisogna, comunque, prendersi in giro – aggiunge Angela Foti. – Cannova da semplice funzionario non poteva rilasciare autorizzazioni. Responsabilità vanno ricercate tra chi, nella struttura amministrativa, è ed è stato a lui superiore, anche tra i dirigenti e gli assessori. Un anello della catena insomma ma non l’ unico di un sistema che negli anni ha creato le condizioni perché migliaia di pratiche e solo gli imprenditori più ‘generosi’ avessero corsie preferenziali”.
Tornando alla San Giorgio,discarica che di fatto serve ben 34 comuni oltre a Lentini e Carlentini, qualcuno direbbe: 'rifiuti non pericolosi, un corno!' Perché in essa è prevista un'unità termica di gassificazione, impianto che avrebbe una potenzialità massima di 800.000 t/anno, lo stesso impianto che brucia i rifiuti nella discarica di Malagrotta (Roma), e che ha mobilitato le mamme e le famiglie di quel territorio. Lo stesso assessore regionale all’energia Marino, che nel dicembre 2012 aveva detto 'no' ai termovalorizzatori, in quanto superati, dodici mesi dopo propone addirittura il gassificatore a Catania, lasciando tutto in mano ai privati (OIKOS e SICULA TRASPORTI) e regalando alla sua provincia e al nostro territorio un bruciatore di rifiuti che arriveranno da ogni parte della Sicilia. Il sito in causa ovviamente appartiene alla Sicula Trasporti di Salvatore Leonardi che ha lottato una decina d'anni per ottenere le autorizzazioni necessarie alla discarica acquisendo immensi appezzamenti di terreno in San Giorgio, sulla carta destinati ad agrumeto. In passato la sua ditta fu sottoposta a sequestro in quanto provvedeva alle operazioni di compattamento e seppellimento dei rifiuti senza un valido provvedimento autorizzatorio, adoperando espedienti a rischio per l'ambiente con assoluta mancanza di precauzioni per l'inquinamento delle falde e la formazione di cumuli non recintati fino a18 metri, nei pressi di strade in punti di grande comunicazione.
Il nostro sindaco e i suoi uomini tutto questo lo sanno bene, e sanno benissimo pure quello che noi citttadini rischiamo, in un territorio gia troppo martoriato da cancri e malattie. Ma preferiscono negare l'evidenza e continuare a far finta di nulla, la nostra salute evidentemente non li riguarda.
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