Il presidente dei Gip di Catania, Nunzio
Sarpietro, ha rigettato la richiesta di archiviazione della Procura
dell’inchiesta, contro ignoti, sulla morte di un operaio di un cantiere
nautico scomparso tre anni fa per mesotelioma. Il Giudice dell’udienza
preliminare ha disposto, entro 90 giorni, nuovi accertamenti sulla
presenza di amianto nello stabile presso il quale l’uomo lavorava nella
manutenzione di mezzi per la marina militare. Il Gup chiederà inoltre di
identificare i responsabili dell’azienda.
L ’amianto anche conosciuto come
Eternit, continua a mietere vittime anche a distanza di molti anni e
comprovati studi prevedono che il picco di malattie provocate
dall’esposizione all’amianto si raggiungerà nei prossimi 15 anni.
Ulteriori preoccupazioni sono destate dalla realizzazione della
Mappatura a cura di Inail e Ministero dell’Ambiente, con la quale
attualmente si attestano 34000 siti ancora contaminati da Eternit.
Purtroppo la Sicilia è la regione più
colpita d’Italia, e le numerosi malattie e morti ne attestano il
macabro primato. Un caso su tutti riguarda da vicino il nostro
territorio con l’ex Alba Sud di Lentini, ovvero ciò che ancora rimane di
una fabbrica di confezionamenti in plastica, semi distrutta da vecchi
incendi e le cui fibre d’amianto dei pannelli che costituiscono le sue
mura continuano a disperdere i mortali residui nell’aria.
Nel caso dell’Alba Sud, abbiamo
apprezzato l’impegno nelle parole che il Sindaco di Lentini , Alfio
Mangiameli ha speso in alcune sue incoraggianti dichiarazioni,
rilasciate alle testate giornalistiche del territorio.
Il sindaco di Lentini allora al primo
mandato, garantì ai cittadini del Comune che il problema sarebbe stato
risolto, e nel 2010 richiamò il proprietario alla rimozione
dell’amianto, scheletro dello stabile di un tempo, e promise di
provvedere in sua sostituzione.
Peccato che solo i fatti danno
credibilità alle parole: ad oggi la struttura fatiscente in questione
non è stata intaccata se non dagli agenti atmosferici. L’AC non ha
minimamente mantenuto l’impegno preso con i Lentinesi. contravvenendo
inoltre alle leggi sulla tutela ambientale che vietano l’abbandono e il
deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo, e il mancato
smantellamento e ripristino dell’area.
Nelly Ricco su www.informasicilia.com
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