Quante volte nei momenti di sconforto siamo spinti a rassegnarci, a mollare le nostre battaglie, a non credere più nei nostri sogni, a perdere la fede?
Siamo spesso infelici, e
non sappiamo apprezzare la nostra vita, come se ci fosse tutto dovuto.
Eppure quando ci confrontiamo con gli altri siamo convinti di poter
apparire dei tipi risoluti. Quando ho conosciuto Nuccio ho fatto il
possibile perché non si sentisse diverso da me, ma sono rimasta
piacevolmente spiazzata. E’ lui a mettere gli amici a suo agio. E’ lui
il tipo risoluto: ama scherzare e offre sempre una birra o un caffé,
sempre col sorriso sulle labbra e la battuta pronta , tra l’altro è
rispettato in ogni locale di Lentini e ci mancherebbe.
Ci teneva a portarmi
nella sua casa, e non avrei potuto che accontentarlo. Alla porta trovo
sua mamma: “accomodati pure, ti offro qualcosa così parliamo della
storia di mio figlio. Ti ringrazio davvero”. E io: “Signora Saccà, non è
lei a dover ringraziare…”. Non faccio in tempo a finire che la mamma di
Nuccio con entusiasmo ammette: “Non vedevamo l’ora che tu venissi,
Nuccio vuole farti vedere la sua scrivania, la sua sedia, il suo pc e
tutte le altre sue cose”. Rimango colpita dalla semplicità del luogo e
dei suoi cari.
Siamo seduti al tavolo
della cucina e ho il piacere di conoscere anche sua sorella. Nuccio fuma
(anche se lo rimprovero sempre) e per inserirsi nel discorso aspetta il
suo momento, senza fermare mai sua mamma: “Alla mia nascita i miei
genitori seppero subito che ero un bambino con molti problemi e vollero
sottopormi a controlli più accurati fino a quando ebbero la certezza che
purtroppo ero un bambino spastico, ma la mamma ha creduto in me sin
dall’inizio e non si è mai abbattuta”, così la Signora Saccà con
dedizione e sentimento continua a raccontare l’odissea di suo figlio
Nuccio: ”abbiamo girato l’Italia, in cerca di strutture e centri utili a
comprendere come aiutare nostro figlio nella maniera migliore
possibile, fino a quando con l’aiuto di medici specializzati nella sua
patologia, affidammo Nuccio ad un istituto specializzato, che aveva
sede a Siracusa, dove è rimasto per dieci anni.”
E’ bene dire che i
soggetti aflitti di spasticità come Nuccio devono convivere con
disturbi dell’attività motoria a causa di anomalie di sviluppo o di
lesioni del sistema nervoso centrale, con notevoli difficoltà nel
comandare i più semplici movimenti di braccia e gambe. La signora
continua a raccontare con enfasi la crescita del ragazzo: “i dottori non
ci avevano dato molte speranze del fatto che mio figlio avesse preso a
camminare, ma un giorno recandomi alla fermata del bus che portava
Nuccio dal centro riabilitativo a casa, ebbi quasi un colpo perché non
vedevo gli assistenti che normalmente aiutavano a scendere mio figlio.
Poco dopo finalmente uno di loro mi annunciò di aspettare ancora un po’,
che mi avrebbero riservato una sorpresa.
Fu la sorpresa della
vita, visto che gli operatori dopo aver aiutato il ragazzo a scendere,
lo lasciarono libero di venire al mio cospetto in maniera autonoma. Solo
Dio sa il sentimento di felicità che in pochi secondi ha pervaso il mio
cuore”. Nuccio continuò ad essere sotto terapia ma le braccia non
migliorarono quanto le gambe, sebbene dopo anni lontano da casa, pregò i
suoi genitori di farlo tornare a casa, ma il suo rientro non si rivelò
una sconfitta, anzi, nel giro di pochi anni il ragazzo conseguì licenzia
elementare e media, con la felice conclusione che a dispetto della sua
delicata patologia, le sue facoltà intellettive non erano affatto
compromesse: “A 18 anni decisi di iscrivermi a Ragioneria, e dopo tanti
sacrifici, superando tantissimi ostacoli, forte di una serie di
battaglie intraprese contro le istituzioni spesso ostili nei miei
confronti, grazie anche all’aiuto di un computer, riuscì finalmente a
diplomarmi”.
Ebbene arriva il momento
preferito di Nuccio: ci rechiamo nella sua stanza, adibita a studio. Pc e
mouse speciale per diversamente abili della sua categoria, microfoni,
registratori e webcam, tutti strumenti utili per trasmettere i suoi
obiettivi, tra i quali quello di rincuorare i ragazzi in difficoltà
con i suoi appelli “Aiutiamoli, non abbandoniamoli. I diversamente
abili non vanno lasciati soli in casa, ma aiutati. Basterebbe impiegare
anche solo dei volontari. Una persona che non sta bene deve essere
aiutata e non bisogna mai dimenticarlo in un periodo particolarmente
difficile per la solitudine e la mancanza di rispondenza in molti
ambienti della società moderna, sempre più frenetica”.
Nuccio è un ragazzo
dalla grandissima forza d’animo che ha saputo reagire bene al suo stato
fisico, e non è mai stanco di lottare per l’abbattimento delle barriere
architettoniche e per il diritto al lavoro in quanto diversamente abile.
In passato spesso ha cercato il sostegno dell’amministrazione della sua
città e non avendo mai ottenuto risposte, sentendosi totalmente
ignorato, ha insistito invano e qualcuno ha pensato bene di farne una
questione politica.
Tutti sanno della
continua diatriba tra Nuccio e il sindaco Mangiameli, è inutile
nasconderlo. Questa vicenda pesa come un macigno sul groppone del primo
cittadino, come se tutti i problemi di una città in decadenza anche a
causa di gravi inadempienze amministrative non gli bastassero, e
volesse ulteriormente complicarsi la vita chiudendo un dialogo con un
ragazzo disabile che in fondo non si è stato mai aperto. Basterebbe
davvero poco per gettare acqua sul fuoco almeno su questo. Cosa gli
costerebbe ricevere Nuccio nel suo studio e abbattere questo ulteriore
muro freddo e disumano? Nuccio sa bene che siamo figli di un’era poco
florida dal punto di vista degli impieghi e dove affiora la
disoccupazione, ma trovare un lavoro resta uno dei suoi sogni, anche
perché ‘ama sentirsi utile per gli altri’.
Anche preso dallo
sconforto non ha mollato e lo testimoniano i suoi video, le interviste, e
innumerevoli articoli sui quotidiani dedicati a lui. Noi troppo
propensi nel gettare la spugna al primo momento difficile, potremmo
seguire il suo esempio. Per questo Nuccio consiglia sempre di avere
fede e coraggio.
di Nelly Ricco per www.informasicilia.com
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